Barriera Mobile 3

Nell’estate del 2012 è nato il Comitato di Scopo Barriera Mobile 3, creato da un gruppo di persone selezionate appositamente per l’occasione.
Innanzitutto, un’esperta di religioni, una studiosa che pilotasse l’iter e filtrasse il materiale, dando al lavoro lo spessore debito. Mariachiara Giorda corrispondeva alle esigenze, in quanto docente e ricercatrice in campo di religioni. Il suo primo compito è stato quello di selezionare, fra tutte le religioni esistenti, quelle che a Torino sono maggiormente diffuse. La sua attenzione si è rivolta inizialmente a quella cristiana, rappresentata non solo dai cattolici ma anche e sempre più dagli ortodossi, e quella musulmana, nelle sue varie componenti, dall’islam sunnita maghrebino ai mourid senegalesi. Anche il buddismo, molto presente in città, benché in gruppi e scuole differenti, è stato protagonista del progetto, come anche l’ebraismo, la cui comunità è molto attiva a Torino.
Poi, come ogni anno, grande importanza è stata data al legame con il quartiere di Barriera di Milano, che accoglie il Comitato: una zona della Città storicamente aperta alle immigrazioni, un quartiere che accoglie, mischia e confonde culture e religioni. I Bagni di via Agliè, ben radicati nell’area, hanno condiviso sia i contatti diretti con gli abitanti italiani e stranieri, sia le competenze per gestire la mediazione tra le persone coinvolte e le esigenze del bando. Nella persona di Erika Mattarella, in particolare, hanno preso forma le prime idee: coinvolgere non solo persone, non solo “religiosi”, ma famiglie, nuclei di adulti e bambini che vivono in Barriera, praticano una religione e la tramandano di generazione in generazione.
Carta fondamentale dei progetti “Barriera Mobile”, la fusione del quartiere con l’Arte, la ricerca di un dialogo tra l’arte contemporanea e il territorio di Barriera, inteso come luogo e come comunità. L’attenzione di quest’anno si è rivolta a un giovane artista che lavora con i suoni, un musicista sui generis che raccoglie stimoli uditivi e li trasforma in nuovi linguaggi artistici, Edoardo Cinalli.
Nell’immaginare come il lavoro dell’Artista potesse essere a disposizione della gente di Barriera, si è pensato a una nuova area del quartiere, il giardino che si è di recente creato sul sedime della vecchia fabbrica CEAT, una società che dagli anni Quaranta del secolo scorso produceva pneumatici nel quadrilatero compreso tra via Leoncavallo, via Bioglio, via Ternego e via Pacini. Con il contributo tecnico e progettuale della Fondazione Contrada Torino Onlus, si è scelto di realizzare un cerchio di sei sedute (come sei sono le religioni selezionate) dalle quali si potesse ascoltare la “musica” di ciascuna religione. A centro del cerchio, una settima seduta per fondere in un unico concerto il materiale creato singolarmente.
Infine, visto che il lavoro è stato intenso e complesso, si è scelto di documentare il percorso con la Fotografia: Alice Massano, come nella precedente edizione di Barriera Mobile, ha raccontato per immagini il dialogo tra il Comitato e le famiglie.

<<Barriera Mobile – Le religioni protagoniste dell’arte>> (La Stampa, 1 Luglio 2013)

<<In mostra i suoni e i colori delle religioni dei nuovi torinesi>> (Repubblica.it)

<<Il confronto tra religioni in mostra a Barriera>> (La Stampa.it)

<<Barriera Mobile 3>> (Contemporary Art)

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