Date:Maggio 17, 2023
Spazio Portici #7_VIDEO & SOUND ART #2_Via Nizza

COMUNICATO STAMPA

Spazio Portici – Percorsi Creativi
, è un progetto ideato da Fondazione Contrada Torino Onlus, realizzato con il sostegno della Città di Torino e Fondazione Compagnia di San Paolo e la collaborazione di Torino Creativa, Circoscrizione 8 e Algoritmi.

Il percorso visivo itinerante fornisce occasioni di espressione artistica sotto i portici della città, con installazioni, esposizioni, happening. “Uno strumento concreto di rigenerazione urbana di una porzione significativa del tessuto metropolitano che trova nelle differenti vocazioni delle varie parti del sistema portici le modalità più coerenti per svilupparsi – afferma Germano Tagliasacchi, Direttore della Fondazione Contrada Torino Onlus.
La video art in via Nizza risponde all’esigenza di incentivare la frequentazione dei portici, cercando connessioni con la vivacità notturna di San Salvario; la poster art in Corso San Martino – prosegue Tagliasacchi – si inserisce nelle imminenti trasformazioni urbane della piazza XVIII Dicembre, come possibile incentivo per la riappropriazione di percorsi pedonali sotto utilizzati”.

Questa seconda fase dell’episodio #5, sempre curato da Karin Gavassa (in rappresentanza delle associazioni Passepartout e Algoritmi) e Roberto Mastroianni (curatore per la Città di Torino della Urban Art e per la Fondazione Contrada di Spazio Portici), prende il nome Spazio Portici-Video Arte: Body Talks #2. Le arcate dei portici di via Nizza si trasformano in una video e sound art gallery, dando forma a un’operazione di arte pubblica site specific, che indaga la dimensione dello spazio urbano in relazione alla corporeità sociale e individuale.

Per realizzare questa esperienza, prima in Italia, lungo le arcate di via Nizza sono stati predisposti 9 proiettori ad alta luminosità e 20 diffusori sonori che interagiscono ed integrano immagini e suoni attivi.  Nella seconda edizione del progetto, Body Talks#2 (maggio – giugno 2023), confluiscono i risultati delle ricerche attuali sull’immagine e il suono tra NFT, Metaverso e intelligenza artificiale che integrano una sperimentazione e continua dialettica sulla corporeità in dissolvenza, avatar e pratiche artistiche “tradizionali”. Anche in questa seconda fase, la vita quotidiana dei passanti si trasforma in un’esperienza estetica e sensoriale che consente loro di riappropriarsi di un luogo di transito.

– L’esposizione museale a cielo aperto prende il via con un soundscape site specific, Identity (2019), realizzato dal duo artistico PROJECT-TO (Riccardo Mazza e Laura Pol). L’opera pone al centro della propria riflessione la complessità dell’identità e della percezione dell’essere umano attraverso la sintesi delle sue componenti: le caratteristiche identitarie sono prima raccolte nelle loro proprietà visive e sonore, attraverso sessioni site specific di fotografia, video e registrazioni sonore di persone. I dati raccolti sono poi analizzati e trasformati in componenti digitali, il cui esito è la creazione di una nuova forma sintetica, generata dagli algoritmi del codice e del processing dei dati audio e video in tempo reale.

– Body Talks#2 prosegue con l’opera di Soliman Lopez, Introns (2022): una riflessione su come rappresentare la presenza umana e naturale in spazi virtuali e nel Metaverso. Grazie all’analisi di una serie di caratteri del DNA (un test della saliva e l’utilizzo del siero del DNA), l’artista crea un bioritratto unico, che certifica il proprio DNA attraverso un NFT.

– Con Whirling dance (2014) i tradizionali linguaggi della video arte, vengono utilizzati da Hilario Isola ed Enrico Ascoli per porre l’essere umano al centro di relazioni e macro e micro strutture, dando vita a un sistema simile a una cassa armonica la cui rotazione, secondo le recenti teorie della fisica, lo avvicina all’Universo.

– In Beyond Clouds (2021) il duo composto da Davide Bonatti e Margherita Berardinelli, Opiemme, esplora il territorio di confine tra poesia e immagine, dove la parola è libera di trasformarsi in segno grafico arricchendosi di nuovi significati: immagini da leggere, parole da guardare.

– Il riferimento al grafema e al segno visivo introduce all’incontro con l’opera di Daniele Galliano, The man who managed to get pussy off his mind (2012), in cui il processo di animazione classico si concentra sull’uomo. Un disegno animato in dieci quadri/inquadrature e millequattrocento disegni, una foto unica, che dà vita a un film in dialogo con lo spazio pubblico: un luogo dell’abitare ma anche del pensare e sognare.

– Con Ethereal Elegance: An AI Odyssey (2023) di Stefano Maccarelli si indaga l’odierna relazione tra uomo e intelligenza artificiale. In questa opera, infatti, l’IA è parte integrante dell’installazione audio-video, generando un ibrido tra creatività umana e suggerimenti dettati dal dispositivo tecnologico. Anche in questa seconda parte di Body Talks torna il collettivo Sintetica che lavora su progetti site specific integrando il mondo digitale a quello reale, grazie all’utilizzo delle arti visive e performative contemporanee.

– Le nuove possibilità aperte dal digitale sono anche al centro del progetto collettivo realizzato dagli artisti Enea Le Fons, Federica Girola, Marco Modena (Syntography @ The Dome – UXRZONE), di cui viene presentata una visita virtuale in cui il pubblico diventa avatar alla scoperta di una mostra interattiva fruibile totalmente nel Metaverso.

 

 

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